Tassa di soggiorno, la giunta Di Piero costretta al dietrofront: tutto rinviato al 2023

SULMONA – Dietrofront della giunta Di Piero sulla tassa di soggiorno, che sarà rinviata all’anno prossimo.
Stamattina, dopo l’ennesimo confronto acceso che ha seguito quello di ieri, tra imprenditori turistici e amministrazione comunale, quest’ultima si è vista costretta a rinviare l’avvio del software per la riscossione.

Ora, si dovrà vedere se si potrà intervenire con una delibera di sospensione del provvedimento, su cui il consiglio comunale aveva già deliberato a maggioranza l’obbligo dal primo novembre. Non è  stata fatta chiarezza, dunque, sulla necessità di dover riscuotere già tra tre giorni la tassa di soggiorno. E soprattutto non si sa cosa accadrà dal punto di vista della dichiarazione delle tasse per titolari di alberghi e B&B.

Un altro pasticcio, dunque, su cui stamattina il vice sindaco Franco Casciani e gli assessori Catia Di Nisio, Attilio D’Andrea e Katia Di Marzio, hanno tentato di mettere l’ennesima pezza sbiadita, incalzati dagli operatori del settore, che hanno sollevato il problema tecnico di allineamento con l’intera filiera di registrazione del software.
“I piccoli bed and breakfast potrebbero non essere strutturati per entrare a regime dal primo novembre”, hanno fatto notare gli addetti ai lavori per l’immediato.

Dal punto di vista della “programmazione inesistente”, invece, hanno rimarcato “la carenza di servizi essenziali nei giorni festivi, con niente bus e taxi la domenica e i festivi nella città turistica, non a misura di turisti”. Per la verità nemmeno di sulmonesi, dal momento che i bus continuano ad essere cancellati ogni giorno.

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